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Scrivere per informare o per emozionare?

testi informativi o testi emozionali

Scrivere per informare o per emozionare?

Uno degli obiettivi principali, quando creiamo i testi che diventeranno elementi della nostra comunicazione business, è quello di coinvolgere lettrici e lettori.

E qui sorge una domanda fondamentale: che cosa tiene agganciati alle parole gli occhi di chi legge, informazioni utili o grandi emozioni?

La risposta, come spesso avviene quando si parla di comunicazione, è: dipende!

Lo so, detta così non sembra nemmeno una risposta, ma ti assicuro che è la sintesi (forse un po’ estrema) di una consapevolezza utilissima da acquisire quando scriviamo: informazione ed emozione sono entrambe obiettivi importanti, quello che dobbiamo imparare a fare è trovare un equilibrio tra le due.

 

Informare o emozionare: perché è utile alternare

Partiamo da qui, e cerchiamo di capire in che modo entrambi questi obiettivi portano risultati al nostro storytelling.

 

  • Contenuti informativi. Sono quelli che rispondono alle domande più frequenti del nostro target: come si fa, cosa significa, dove trovo, da cosa è composto… Sono importanti perché utili, di supporto, perché aiutano letteralmente chi legge a risolvere un problema o a colmare una mancanza di sapere.
  • Contenuti emozionali. Sono quelli che, pur non fornendo notizie, dati o informazioni, sanno appassionare: vanno a toccare corde nascoste, suscitano empatia, fanno sognare. Questi contenuti sono importanti perché agiscono sui desideri, sulle proiezioni, sulle aspirazioni. E, così facendo, ci avvicinano moltissimo al mondo intimo di chi legge.

 

In generale, quindi, entrambi i tipi di contenuto sono utili alla comunicazione. A seconda della personalità del brand e del tono di voce, si sceglierà poi in quale equilibrio farli convivere.

 

Solo informazioni o solo emozioni: perché è rischioso

Certo, ci sono casi in cui è sensato (e strategico) scegliere una linea di contenuti che sia esclusivamente informativa o emotiva, ma si tratta di eccezioni. In generale, è sempre utile studiare un piano editoriale che sia equilibrato e che non escluda né i testi informativi né quelli emozionali.

Il rischio, altrimenti, è di creare una comunicazione:

  • fredda e impersonale, incapace di coinvolgere in profondità il pubblico, nel caso si scegliesse di scrivere e condividere solo testi di informazione;
  • poetica ma non concreta né utile se, al contrario, si optasse solo per testi emozionali.

 

Prova a chiederti: in base agli obiettivi che ti poni, puoi permetterti di rinunciare all’utilità o all’emozione?

 

Creare un equilibrio: in base a quali fattori

Come puoi trovare il giusto equilibrio ideale tra testi informativi e testi emozionali? Partendo dalla strategia che sta alla base della tua comunicazione.

In particolare, gli elementi che devi considerare per decidere sono:

  • l’identità del tuo brand;
  • la tua offerta;
  • il tono di voce che hai scelto per raccontarti, quindi la distanza che vuoi mettere tra te e le persone che ti leggono;
  • il tuo pubblico, i suoi bisogni e desideri;
  • gli obiettivi che vuoi raggiungere con lo storytelling.

 

Prenditi il tempo di analizzare questi fattori: ti daranno chiare indicazioni sulla linea editoriale da dare ai contenuti e ti aiuteranno a capire come alternare le diverse tipologie.

 

Testo freddo o testo caldo?

Qui andiamo un po’ più nello specifico e proviamo a rispondere a quest’ultima domanda: come faccio a decidere se il testo che sto scrivendo sarà più freddo (quindi informativo) o più caldo (quindi emozionale)?

Preparati una check-list con questi punti, vedrai che ti aiuteranno a decidere:

  • obiettivo del testo: perché vuoi scriverlo, a cosa servirà?
  • Contesto in cui sarà inserito: dove finiranno quelle parole? Sul blog, nella newsletter, su Instagram, su YouTube… considera che ogni strumento ha la sua identità e si presta meglio a determinati contenuti piuttosto che ad altri;
  • azione che voglio ottenere alla fine della lettura: concretamente, cosa vuoi far succedere?

 

Valutare questi elementi ti aiuterà a inquadrare meglio il tipo di scrittura a cui lavorare.

 

E per scrivere bene, come si fa?

Yes, alla fine ovviamente è anche importante scrivere un buon testo, altrimenti tutto il lavoro preliminare rischia di essere inutile.

Ti lascio quindi una risorsa: si chiama Glow, è un percorso gratuito in 7 tappe che ti aiuta a far brillare i tuoi testi.

 

Buona scrittura!

 

(foto Yue Su on Unsplash)