Questione di luminosità
Le parole che scegliamo non devono solo spiegare, non devono solo descrivere, forse non devono neanche solo raccontare. Devono risplendere.
Le parole che scegliamo non devono solo spiegare, non devono solo descrivere, forse non devono neanche solo raccontare. Devono risplendere.
Le parole sono la forza vitale di un brand. Sono l’elemento che lo mette in connessione con il mondo (con le persone a cui si rivolge) e che gli permette di muoversi – raggiungere i suoi obiettivi, crescere, a volte trasformarsi.
Le parole non servono solo per descrivere chi siamo, cosa facciamo e cosa offriamo: se così fosse, basterebbero elenchi e dati. I testi di un brand, invece, fanno molto di più:
Abitiamo bolle conversazionali fatte soprattutto di immagini, video, comunicazioni velocissime. Eppure, se ci pensi, le parole sono ancora ovunque: sul sito nel quale presentiamo la nostra attività, nelle pagine dello shop su cui vendiamo i prodotti, nelle newsletter che mandiamo alle nostre mailing list, ma anche nei messaggi con cui rispondiamo alle domande e ai dubbi della nostra clientela. Non c’è un brand che non si regga su una storia, su un universo di testi e conversazioni. Per questo posso dirti che sì, prendersi cura delle parole è ancora fondamentale.
Non basta dire, non basta informare:
I veri cambiamenti, poi, sono quelli che nascono dagli ecosistemi di scrittura.
È diverso lavorare su un solo testo e su un intero sistema di parole.
Per questo preferisco lavorare su sistemi di testi, o seguire un brand nel tempo, perché in questo modo posso davvero dare identità e potenza a tutta la sua storia. Per esempio: non lavoro a una singola pagina di un sito web, ma prendo in carico tutti i suoi testi; non scrivo una sola newsletter ma curo le uscite per almeno sei mesi, così da poter creare una linea guida stabile e coerente.
È diverso, invece, se parliamo di testi come il naming o il payoff, micro copy che riescono, anche da soli, a dare una direzione (e un futuro) all’identità di un brand.
Detto questo: se hai un testo in particolare a cui tieni e vorresti che me ne prendessi cura, scrivimi e raccontami perché è speciale. Fammi innamorare del progetto e lo renderemo l’inizio di una nuova storia.
Scrivere per il business è un lavoro strategico in cui trovare le parole, e metterle nero su bianco è l’ultima cosa che faccio.
Se mi affiderai i tuoi testi, sappi che insieme faremo un lavoro di scavo, osservazione, immaginazione, e solo alla fine mi metterò a scrivere. Ti ascolterò, ti chiederò informazioni ma anche suggestioni, studierò tanto e costruirò una base strategica e identitaria che guiderà la ricerca delle parole. Saremo una squadra, e non lo dico tanto per dire.
Questo è il mio metodo di lavoro:
Come immaginerai, non c’è un prezzo fisso perché la quotazione dipende dal volume dei testi che mi chiederai di scrivere, dal fatto di instaurare o meno una collaborazione continuativa e dal tipo di testo.
Indicativamente:
Per farti una quotazione precisa, però, devo parlare con te e capire esattamente in cosa consisterà il lavoro. Ti chiedo quindi di scrivermi a info@valeriazangrandi.com e raccontarmi il tuo progetto: se decideremo che sono la professionista giusta per te, ti prometto che daremo alle parole della tua storia una luce mai vista.
Valentina Milan Spozio, Il tetto delle nuvole
Il primo lavoro fatto insieme riguardava i testi per il nuovo sito, Valeria ha capito subito cosa volevo raccontare e che parole volevo fossero rappresentative del mondo colorato che mi circonda, per questo ogni volta che ho bisogno di un testo o di una revisione so che lei capirà perfettamente cosa voglio dire migliorando e strutturando le mie parole incomplete.
Raccontare personaggi di fantasia e storie legate a un mondo onirico non è semplice, Valeria ha imparato a conoscere i personaggi che popolano il mio tetto delle nuvole aiutandomi a dargli una personalità e un’anima.
Consiglierei il suo servizio di copy a chi vuole una comunicazione più efficace, a chi ha bisogno di una revisione dei testi per siti, articoli di blog ma anche a chi non trova le parole giuste per descrivere il proprio lavoro.