Ispirazioni per raccontarsi: tre idee per trovarle
Una delle cose che faccio di più nel mio lavoro è scrivere.
Scrivo testi per i siti dei miei clienti, ma anche per i loro canali social. Scrivo per raccontare quello che faccio e per promuovere i miei servizi, e queste scritture non sono mica poche: ci sono gli articoli per il blog, le newsletter e poi i testi per Facebook e Instagram.
Ora, per scrivere servono due cose fondamentali.
Una è la tecnica, che è fatta di tanti aspetti diversi. Ci sono le regole da seguire per scrivere correttamente, le cose da sapere per creare testi che funzionino bene online e c’è il tono di voce da individuare e sviluppare.
L’altra è quella che chiamiamo ispirazione – idee, creatività, immaginazione – che ci serve per avere sempre nuove cose da raccontare e per non finire impantanati nelle sabbie mobili del “ommioddio non so cosa dire”.
Ecco, c’è una cosa che ci tengo sempre tanto a far capire: la creatività è un muscolo. L’ispirazione non è quella cosa che ti raggiunge mentre tu sei ferma a guardare l’orizzonte, o meglio a volte sì (raramente!) ma nella maggior parte dei casi è qualcosa che andiamo a cercare. Che impariamo a trovare, a vedere, a cogliere. E qui vorrei proprio dirti dove cerco io le ispirazioni per le mie scritture.
Parola chiama parola
La regola numero uno è: se devi scrivere (per lavoro ma anche solo per passione), leggi.
Cosa? Tutto. Lo so, “tutto” suona un po’ impegnativo e infatti non intendo “tutti i libri che esistono” ma “un po’ di tutto”. Non solo letture di lavoro, per dire. I manuali, i saggi, i testi tecnici vanno bene, ti insegnano cose, ti aiutano a capire meglio quello che fai e quello che devi raccontare ma secondo me vanno accompagnati da altro, magari da qualcosa di completamente diverso rispetto al tuo ambito professionale.
Narrativa, poesia, graphic. Storie che ti possono portare lontano, che ti fanno scattare delle piccole scintille nella testa che, vedrai, prima o poi si trasformeranno in parole. Tue.
Sensi all’erta
Un’altra idea abbastanza limitante sulla scrittura e sulla creatività legata alle parole è che siano cose solo “mentali”. Ah, la mente! Ah, il nostro cervellino che, con i suoi ingranaggi, ci regala mirabolanti spunti per raccontare.
Oh, per carità: è vero, eh. Verissimo. Ma non è mica solo lui che lavora. Anzi, lui è il passo finale di un percorso che coinvolge pure dell’altro e quell’altro sono i nostri sensi.
Sai quante idee possono venirti se impari a guardarti intorno? Se fai caso ai profumi, se origli ascolti casualmente le conversazioni di chi ti sta intorno, ma anche se impari a segnarti le domande che le persone ti fanno sul tuo lavoro, sulla tua offerta, sulla tua storia.
Impara a tenere aperti gli occhi, le orecchie, pure il naso. Vedrai quante idee in più.
Come Indiana Jones
Esplora! Ok, magari non c’è bisogno di partire per terre sconosciute con una bussola e una borraccia come unico equipaggiamento, ma le occasioni per metterti alla prova e fare cose che non hai mai fatto sono tantissime. Giuro.
Un corso, una gita, anche una serie tv o un documentario su qualcosa di completamente sconosciuto possono aiutarti a mettere il cervello e lo sguardo in modalità “scoperta” e a far accendere collegamenti impensati.
Prova: scegli qualcosa di molto lontano da quello che fai/vedi/studi di solito e dedicaci un po’ di tempo. Quante nuove idee ti sono spuntate?
Ps: lo sai che per lavorare sulle ispirazioni c’è il meravigliosissimo Quaderno, vero? Ah ecco.
(foto Jason Leung on Unsplash)