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Tre idee per allenare il pensiero creativo

fuori dalla mia bolla

Tre idee per allenare il pensiero creativo

Quando, a inizio anno, ho scelto la mia parola guida – o meglio, quando ho capito di cosa avevo bisogno – non pensavo che sarebbe stata così brava a diventare concreta. Perché sì, questo è davvero un anno di avventure e di esplorazioni fuori dalla mia bolla.

Sto provando a fare cose che non sono proprio “mie”, a sperimentare, a giocare. Ci sto provando su diversi fronti e qui te ne racconto tre, così magari puoi trovare qualche ispirazione utile per allenare il tuo pensiero creativo.

 

Guardo storie che non avrei mai guardato

Quest’anno sto scoprendo il magico mondo delle serie tv – alla buon’ora, penserai tu, ma ognuno arriva quando arriva e io non sono mai stata un fulmine delle scoperte, che ci vogliamo fare.

La scelta è gigantesca e all’inizio guardavo solo cose che mi sembravano coerenti con me. Con i miei gusti, con gli argomenti che sono abituata a sentir raccontare. Idem con i film, eh: ho sempre fatto un po’ fatica a lanciarmi in cose che con me non c’entrano quasi nulla. Per paura, pigrizia, pregiudizi.

Ecco, adesso sto provando a non farmi bloccare dai confini della bolla. Quando devo scegliere, seguo consigli che mai avrei seguito o addirittura a volte vado a caso. E così succede che finisco in mondi assurdi e bellissimi. O assurdi e basta. O lontani da me e basta, ma ogni volta mi sembra di imparare comunque qualcosa. Di scoprire una briciola di me che non sapevo. E mi piace.

 

Provo a sfidare il mio pollice nero

Il balcone di casa è pieno di piantine aromatiche. Ce le hanno regalate parenti che hanno molta fiducia nelle nostre capacità botaniche. Che poi, quella che in famiglia ha il pollice nero sono io. E proprio per quello ho deciso che mi piacerebbe metterlo in dubbio, quel nero lì.

Non dico che diventerò un’esperta di fiori e piante, o che le nostre non moriranno ma voglio almeno provarci (confessione: Basilico purtroppo ci ha già lasciati, ma sto dando la colpa alla terra, al vaso, all’esposizione, al caldo esagerato di aprile e pure all’allineamento dei pianeti).

Il fatto è questo: magari ho davvero il pollice nero, ma perché non mettermi comunque a fare una cosa che non ho mai fatto? Come arrivare a casa la sera e uscire subito sul balcone con il mio micro innaffiatoio e dar da bere alle amiche verdi e intanto dire “ehi ciao, come state?”.

Non è niente di che, lo so, ma secondo me mi fa bene. E magari mi farà pure spuntare delle idee, insieme alle foglie delle coinquiline vegetali – se non faranno la fine di Basilico, ovvio.

 

Mi concedo di disegnare e me ne frego

Io non disegno. Di solito, dico. Perché non sono capace, non sono abituata, se provo a fare qualcosa di diverso dalla casetta con l’alberello escono robe inguardabili. Sproporzionate e un po’ stortine.

Che poi, diciamo la verità, non c’è niente di male a non saper disegnare e fino a un paio di mesi fa non mi interessava neanche.

Poi però ho deciso di lanciarmi in un progetto nuovo e questo progetto aveva bisogno di una serie di icone da mettere vicino a dei testi. E un giorno, parlando tra me e me, mi sono detta:

– Disegnale tu.
– Cosa?
– Le icone, no?
– Ma dai, io faccio schifo a disegnare.
– Sì, e allora?

 

È bastato quel “e allora?” per farmi cambiare idea. Alla fine, perché no. Saranno disegni brutti e andrà benissimo così, che tanto mica devo fare l’illustratrice.

E adesso che su quel progetto ci sto lavorando, disegno. Male. E sono felice. E penso che chissà quante cose non mi sono concessa perché non avevo il coraggio di chiedermi “perché no?”.

 

E quindi?

E quindi, in quest’anno di avventure, metto i piedini fuori dalla bolla. E le idee che arrivano, baby. E l’entusiasmo. Sì, anche la paura. Ma chiappe, almeno sarò felice.

E tu, sei pronta per esplorare il mondo al di fuori della tua bolla?

 

(foto Annie Spratt on Unsplash)