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Il decalogo delle bugie sullo storytelling | Parte 2

bugie sullo storytelling

Il decalogo delle bugie sullo storytelling | Parte 2

La settimana scorsa abbiamo iniziato a ragionare sulle bugie che si raccontano sullo storytelling: oggi andiamo avanti con il decalogo e vediamo quali sono le altre cinque – eh, lo so, se ne dicono un sacco ma noi non ci facciamo fregare!

Pronta per scoprire le altre supercazzole?

 

6. Non ripeterti mai

Non parlare due volte dello stesso argomento, non ripostare un contenuto, non riproporre una riflessione che hai già condiviso: insomma, vista così dovremmo inventare ogni volta qualcosa di completamente nuovo.

Invece basta trovare un equilibrio: condividere novità e contenuti inediti è importante, ma ogni tanto possiamo anche riprendere cose che abbiamo già detto, magari con uno sguardo diverso, integrando, cambiando prospettiva. Non succede niente. Non farà implodere la nostra comunicazione e anzi, aiuterà i nuovi arrivati a recuperare un po’ di informazioni.

 

7. Basta che se ne parli

Sparala grossa, se ti daranno tutti contro (perché in effetti era grossa molto) meglio così: avrai un sacco di commenti e porterai tanto traffico sui tuoi canali.

Posso dirti che a me sembra proprio una mossa poco furba? Certo, il traffico arriva sicuro, ma la nostra reputazione dove va a finire?

Scegli qual è la tua priorità e, se posso darti un consiglio, preferisci onestà e coerenza alla popolarità – oltretutto sul lungo periodo sono queste ultime che ti faranno lavorare di più e meglio.

 

8. Online le parole non servono più

Detta anche “tanto non legge più nessuno”. Questa te la liquido facile: se fosse davvero così, io non lavorerei. Mai. Più. E invece sono ancora qui che impasto parole per le mie clienti, alla faccia dei disfattisti.

 

9. Se lo fa lei/lui, funziona

Guarda come si raccontano quelli più popolari di te e copiali, perché quella strategia funzionerà sicuramente. Certo, funzionerà: ma per i suoi obiettivi e il suo pubblico.

Ogni attività e ogni professionista hanno obiettivi di marketing e di comunicazione diversi, un target diverso, un’identità diversa, insomma non ci sono formule magiche.

Costruisci il tuo racconto su di te e su chi ti ascolterà: solo così potrà davvero funzionare.

 

10. Mettiti l’anima in pace, raccontarsi è stressante

Ok, magari può esserlo, in alcuni periodi sicuramente lo è, ma non deve funzionare sempre così e io sono qui proprio per insegnarti come trovare nuove idee senza ansia, senza l’agitazione da “ommioddio non so mai cosa dire”.

È per questo che ho voluto Jellyfish: per dimostrarti che puoi trovare nuovi contenuti per la tua comunicazione prendendo spunto da ogni cosa, magari pure divertendoti.

 

E adesso che abbiamo capito quali sono le bugie da non ascoltare, iniziamo a lavorare come si deve, migliorando il nostro racconto: qui trovi le risorse che ho creato per te, non ti resta che scegliere da dove cominciare.

 

(foto Ussama Azam on Unsplash)