Quest’anno sarò come Jessica Fletcher
Tipo un’illuminazione, è andata più o meno così: vacanze di natale, divano, ritmi più lenti, tv e, all’improvviso lì dentro vedo lei e nella mia testa sento una specie di boom. Anzi, BOOM, tutto maiuscolo, perché in un secondo tutto è diventato chiarissimo: nel 2017 voglio ispirarmi a Jessica Fletcher (*).
Gli uguali | In cosa ci assomigliamo
Sì perché ci sono un paio di cose che già uniscono me e Jessy. Lo so, lo so, sembra impossibile invece no.
La bici, per esempio: lei gira per Cabot Cove con la sua bicicletta vintage e io giro per Parma con la Gilda, che sulla questione vintage non ha niente da invidiare a nessuno.
Ridiamo tanto. Tutte le puntate finiscono con una sua risatona e per fortuna è una cosa che faccio tanto anch’io, pure quando non è che ci sia molto da ridere ma a me la tristezza fa abbastanza schifo quindi rido ogni volta che posso.
E poi – per usare un simpatico eufemismo – facciamo un po’ fatica a stare zitte. E se prima pensavo che avrei dovuto imparare, adesso ho deciso che va anche bene così. Bon.
I diversi | In cosa (spero) non ci assomiglieremo
Intanto, e lo dico per tranquillizzare chi mi sta vicino e chi mi incontra per strada, non avrei intenzione di attirare omicidi come invece Jessy fa – ehm – abbastanza spesso. Ok, sempre. La smania di vedere chi è stato a far morire male qualcun altro la lascio a lei.
E pure la sua eleganza innata, ché io neanche se volessi saprei vestirmi così tono su tono. Mi tengo i criteri soggettivi con cui abbino i colori, i pattern mischiati a caso e le calzamaglie pesanti.
(E comunque, ogni volta che la vedo penso “mamma mia, com’è elegante”).
La direzione | In cosa (spero) ci assomiglieremo sempre di più
E poi, finalmente, ci sono le cose che vorrei fare sempre più mie. Quegli aspetti di Jessica Fletcher su cui ho deciso che lavorerò quest’anno.
Intanto farmi e fare sempre delle domande. A volte non chiedo per non disturbare, o perché penso che la mia sia una domanda stupida: e invece no, voglio imparare a chiedere sempre, a non tenermi le domande incastrate in gola, che poi finisce che si respira pure male perché passa meno aria.
Risolvere i problemi, che è una cosa che, grazie ai vostri regali di natale, ho scoperto che e mi piace un sacco e che è molto ma molto coerente con la mia parola dell’anno (concretezza concretezza concretezza!).
Osservare tutto, anche i dettagli più piccoli. Trovare legami, ma anche solo vedere qualcosa che magari rischia di perdersi e invece può essere importante. Tenere traccia di quello che mi capita sotto gli occhi – e, anche se io non devo risolvere casi di omicidio, allenare lo sguardo aiuta sempre, penso.
Viaggiare da sola. Che ok, in realtà è una cosa che già faccio, ma sempre verso posti dove so che troverò qualcuno che mi accoglie. Quest’anno vorrei provare ad andare da sola in un posto dove non mi aspetta nessuno, perché non l’ho mai fatto e magari per voi non sarà niente di speciale ma per me sì.
E queste sono solo alcune idee che mi sono venute pensando a Jessica Fletcher. Ne arriveranno altre, credo, perché voglio imparare a chiedermi, quando sono in un momento di blocco-indecisione-panico: ok, Jessy cosa farebbe in questo caso?
E poi via – ciak, azione e risatona finale.
(*) a distanza di qualche anno ti posso confermare che Jessy è rimasta la mia musa. Le ho pure dedicato un corso in aula: parteciperai alla prossima edizione? Per restare aggiornata sulle prossime date, iscriviti alla newsletter: ti aspetto.
Francesca
18 Gennaio 2017 at 8:20Stupenda!
A parte aver visto tutte le puntate più volte, io sono già un po’ Jessica… e sono ancora a caccia del mio personaggio ispirazione 😉
Ti abbraccio
Francesca
Valeria Zangrandi
18 Gennaio 2017 at 8:36Allora buona ricerca, vedrai che arriverà! Ti abbraccio anch’io.