Portfolio | Claudia Piccinini: revisione testi e tono di voce
Claudia Piccinini è una Professional Organizer che, nello specifico, ha scelto di occuparsi di due ambiti che influiscono molto nella vita delle persone: la gestione del denaro e del lavoro.
Prima di raccontarti come mi sono presa cura dei testi del suo sito, vorrei condividere qui un pezzetto della sua storia professionale, perché è importante per capire quello che è stato il focus del nostro lavoro. C’è una cosa, infatti, che non dovremmo mai dimenticare:
le narrazioni che una persona, un brand o una realtà sceglie di condividere sono sempre connesse con un sistema più ampio di simboli, significati ed elementi narrativi.
Le storie non sono isole: anche quando non si vede, sono collegate a un background, a sistemi di valori e a un immaginario che arriva da lontano.
Prima di diventare una libera professionista, Claudia ha lavorato 30 anni nel campo dell’amministrazione, raccogliendo una profonda esperienza in tutto ciò che è gestione del lavoro, del denaro, dei flussi operativi delle varie attività. Questo, se da un lato le ha permesso di crearsi una base solidissima per aiutare le persone a gestire meglio tempo, professione e soldi, dall’altra ha fatto sì che in lei mettesse radici una convinzione: le competenze trasversali sono importantissime.
Grazie a questa consapevolezza, Claudia sa mantenere lo sguardo aperto e un’attitudine alla flessibilità, caratteristiche che hanno accompagnato anche il nostro percorso di consulenza.
(claudiapiccinini.org – Nell’immagine: la mission di Claudia Piccinini Professional Organizer)
Obiettivo: rivedere i testi per dar loro la giusta voce
Dopo esserci confrontate per capire come rendere la sua comunicazione più incisiva, io e Claudia abbiamo individuato quello che sarebbe stato il focus del nostro lavoro: il tono di voce dei suoi testi (poi abbiamo anche fatto un passo in più, ma te lo racconto a fine articolo).
Il sito ufficiale da Professional Organizer era già online. I testi c’erano ed erano anche buoni: completi, chiari, senza gravi mancanze. Però per Claudia mancava qualcosa: quelle parole, per quanto corrette, non le somigliavano, non avevano una voce in cui poteva rispecchiarsi.
Il nostro obiettivo, a quel punto, era chiaro: avremmo lavorato a una revisione stilistica.
Perché il contenuto è fondamentale, certo, ma se lo stile e la forma delle parole non sanno trasmettere le giuste sensazioni, il testo non può essere incisivo. È come se si fermasse sempre un passo prima, se restasse indietro.
Gli step della consulenza
Anche quando si lavora sui testi, scrivere – o, in questo caso, editare – è l’ultimo passaggio.
So che sembra un controsenso, ma in realtà il processo di scrittura è soprattutto un’attività strategica nella quale si lavora di osservazione, ascolto, strutturazione e, solo infine, si scelgono le parole.
Il primo step del percorso con Claudia, quindi, è stato l’invio di un questionario che mi è servito per raccogliere le informazioni su di lei, sul suo lavoro, sulla sua identità di brand e sugli obiettivi che voleva raggiungere con la comunicazione. La parte più bella del questionario, per me, è indagare le sensazioni, gli istinti e le visioni. I desideri, le paure. Lo so, non sembrano elementi necessari per editare un testo, eppure lo sono eccome, soprattutto se vogliamo creare il giusto tono di voce: per individuarlo, dobbiamo comprendere tutto quell’universo di percezioni e immagini che le parole dovranno evocare – non descrivere, ma evocare, e per riuscirci è indispensabile esplorare con cura gli aspetti più emozionali e visionari del brand e la sua idea di futuro.
Una volta raccolti e analizzati tutti i materiali, ho preparato per Claudia un documento che conteneva:
- i concetti principali che avrei voluto inserire nei suoi testi, sia in modo esplicito sia come atmosfere e sensazioni;
- lo stile che avrei dato alla scrittura: in questo caso avremmo puntato a un mix equilibrato di chiarezza, autorevolezza e vicinanza;
- la forma che i testi editati avrebbero avuto – e qui siamo andate nello specifico di sintassi, ritmo e terminologie.
Ci siamo confrontate su questa base e abbiamo avuto la conferma che eravamo entrambe sulla stessa strada, che guardavamo i testi da rivedere dalla stessa prospettiva.
Questo per me è fondamentale. Non mi basta consegnarti dei testi fatti bene, voglio essere sicura che, leggendoli, ti ci possa riconoscere: per riuscirci, condividiamo le fondamenta del lavoro, le linee guida che poi seguirò per scrivere – o editare.
Solo arrivata questo punto ho cominciato a mettere mano ai testi.
Ho preso i materiali già presenti sul sito e le integrazioni che Claudia nel frattempo aveva prodotto (materiali, ripeto, scritti bene, solo con una voce che non somigliava a ciò che invece avrebbe dovuto raccontare) e ho dato loro una nuova identità verbale. L’essenza non era cambiata, ma abbiamo fatto in modo di renderli più potenti, incisivi. E, per fare questo, il giusto incastro è quello che fa la differenza.
Le parole che usiamo, in fondo, sono sempre le stesse. È come le intrecciamo l’una con l’altra che trasforma la storia, che può farla dimenticare in un attimo o risplendere fortissimo.
Le parole di Claudia
Dopo che i testi erano stati consegnati e approvati, ho chiesto a Claudia cosa pensasse del percorso fatto insieme. Questa è stata la sua risposta:
Mi ha lasciato l’incertezza e ho acquisito più fiducia in me stessa. Ora ho delle linee guida molto semplici e chiare da seguire per creare i miei testi. Dopo che ho caricato i nuovi testi, sento il mio sito veramente allineato a me stessa e lo sento parte integrante del mio “ufficio in casa”.
Sono felice perché trovare le parole giuste non serve solo a trasmettere le informazioni nel modo corretto: serve per far sentire bene chi con quelle parole parla di sé, giorno dopo giorno, mentre costruisce il suo futuro.
E il passo successivo?
Come accennavo all’inizio dell’articolo, il lavoro con Claudia non si è concluso con la revisione dei testi ma si è esteso a un altro canale di comunicazione: la newsletter.
Quello che ho fatto è stato creare una strategia di identità e contenuti per questo strumento, che ha grande potenziale nell’ottica di una comunicazione capace di stringere una relazione forte con il proprio pubblico.
A questo proposito, ti spoilero una cosa, cioè il nome di questa newsletter, che Claudia ha scelto tra le mie proposte: Quarantadue | La risposta è (quasi) sempre nei numeri. Yes, è una citazione ma, se vuoi saperne di più, ti consiglio di iscriverti.
Chiudo il racconto di questa collaborazione con una domanda: tu ti riconosci nei tuoi testi? Sai sempre mantenere una coerenza di voce tra i vari canali che usi per comunicare?
Se vorrai, ci lavoreremo insieme: scrivimi, ti assicuro che costruiremo un universo semantico e immaginativo che saprà davvero trasmettere l’essenza del tuo brand.
(foto Luke Southern on Unsplash)