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Comunicazione: perché conviene metterci la faccia

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Comunicazione: perché conviene metterci la faccia

Prima di vedere quali sono i motivi per cui conviene “metterci la faccia” quando raccontiamo e promuoviamo la nostra attività, vorrei fare una piccola premessa relativa al personal branding e a ciò che necessita per poter funzionare.

 

Il personal branding e l’unicità del racconto

Come forse già saprai, il personal branding è l’insieme delle scelte strategiche e delle operazioni che mettiamo in atto per rendere riconoscibile (e quindi memorabile) la nostra figura professionale all’interno del settore in cui operiamo. È connesso alla percezione che il nostro pubblico di riferimento ha – o vogliamo abbia – di noi e del nostro modo di operare. Si tratta, quindi di creare un vero e proprio immaginario, fatto da un lato di informazioni (per esempio, cosa offriamo e come lo proponiamo) e dall’altro di sensazioni (come facciamo sentire le persone che ci scelgono).

Affinché il personal branding a cui lavoriamo funzioni, sono necessari tre elementi:

  • la consapevolezza di cosa definisce la nostra attività e la nostra figura professionale: cosa ti rende unica rispetto alla concorrenza?
  • La definizione precisa e strategica di questa identità: non basta sapere cosa ci caratterizza, dobbiamo esplicitarlo così da avere sempre sotto mano una guida da seguire quando comunichiamo;
  • la messa in atto di queste decisioni: scelta dei canali su cui promuoverci, contenuti, stile e tono di voce.

 

Questa è la base da cui partire, alla quale però voglio aggiungere un elemento che può contribuire a potenziare il personal branding, rendendolo ancora più potente e quindi efficace: metterci la faccia.

 

Metterci la faccia in comunicazione: quali vantaggi comporta

 

1) Per lavorare al personal branding e rendere il proprio racconto ancora più riconoscibile

La presenza di una componente umana nella comunicazione, come ti accennavo poco fa, può contribuire alla riuscita di un personal branding efficace.

Questo accade perché il nostro viso, la nostra voce, la nostra gestualità partecipano a rendere i contenuti che creiamo ancora più distinguibili nella marea di messaggi nella quale sono inseriti.

Aggiungendo allo storytelling elementi direttamente riconducibili alla nostra persona, facciamo in modo che il nostro target lo riconosca come nostro, iniziando a stringere quel legame sul quale si costruirà la fiducia in ciò che offriamo.

 

2) Il nostro viso ci rende memorabili

Questa è la diretta conseguenza del punto precedente: se inizio a riconoscere i contenuti che incontro e ad associarli facilmente a una persona, nel tempo quella persona mi rimarrà in mente. E se divento il primo nome a cui la mia clientela ideale pensa quando parla del mio settore, sarà più semplice che i prodotti o servizi che cerca saranno i miei.

 

3) Farsi vedere crea fiducia

Anche un rapporto professionale, esattamente come quelli personali, per funzionare ha bisogno di fiducia. Acquistiamo da professionistə realtà di cui ci fidiamo e, soprattutto quando parliamo di piccoli brand rappresentati da una persona di riferimento, la fiducia può crescere se abbiamo la possibilità di guardare negli chi questa persona, anche solo online, a distanza.

 

4) Metterci la faccia crea coinvolgimento

Noi esseri umani siamo attratti dalle facce. Siamo animali relazionali e, tra un contenuto in cui si vede una persona e uno senza, istintivamente siamo portati da dare più attenzione al primo. Poi certo, quello che conta più di ogni altra cosa è la qualità e la pertinenza di un contenuto, però non possiamo fingere che la presenza umana non crei almeno un po’ più di coinvolgimento.

 

Conclusioni e uno strumento per te

Quindi, cosa ci portano a capire queste riflessioni?

Che metterci la faccia, rendere più personali i nostri contenuti ci può aiutare a massimizzare i risultati di branding e comunicazione.

È obbligatorio? No, chiaramente no lo è.

Puoi tranquillamente continuare a promuovere la tua attività senza mostrarti mai e potrebbe anche andare bene così (con la consapevolezza che non stai usando tutte le carte a tua disposizione). Però, se stai pensando che ti piacerebbe provarci e uscire dalla tua zona di comfort, ti lascio uno strumento che potrebbe aiutarti: si chiama Crisalide ed è un corso online nel quale ti accompagno in questo percorso di (graduale) esposizione. Scommettiamo che ti diverti pure?

 

(foto William Warby on Unsplash)