Com’è andata la tua comunicazione quest’anno?
Siamo già a dicembre, ci crederesti mai? Quest’anno per me è passato velocissimo – con l’eccezione dell’estate, che per diversi motivi mi è sembrata luuunga e un po’ pesante – ed eccoci qui all’ultimo mese dell’anno.
E cosa succede quando un anno finisce? Non so tu, ma io tendo a fare il bilancio di com’è andata e, tra le varie cose che potremmo valutare insieme, vorrei che ci soffermassimo su una in particolare: la tua comunicazione.
Qui sotto ti lascio una piccola guida che spero ti possa aiutare a capire cos’ha funzionato e cosa no del tuo storytelling.
I numeri non sono tutto
Lo so, la prima cosa che si tende a guardare sono quelli (di quanti follower è cresciuta la mia pagina Facebook? E il mio profilo Instagram? E la newsletter?) ma bisogna stare attenti. I numeri sono importanti ma non sono tutto: certo, una crescita organica delle persone che ci seguono è sicuramente un buon punto di partenza ma la cosa importante è capire se si tratta di numeri di qualità.
Quindi: a questa crescita numerica corrisponde una crescita nelle relazioni, nei feedback che ricevi, nelle azioni che le persone compiono verso di te? Tradotto: all’aumento di follower (o di iscritti alla newsletter o di visite al sito), corrisponde un aumento delle tue vendite? O almeno della richiesta di informazioni e preventivi?
Se i canali che usi per raccontarti sono cresciuti numericamente ma la risposta a queste ultime domande è “no”, probabilmente non hai intercettato le persone giuste e c’è qualcosa da rivedere nella tua strategia.
Si sicura di voler stare lì?
E con “lì” intendo i canali (social ma non solo) che usi per raccontarti online.
Vedi, spesso diamo per scontato che dobbiamo essere dappertutto ma ti assicuro che l’ubiquità è una fatica inutile.
Quindi, perché non approfittare di questo momento di bilanci e riflettere sui tuoi canali? Per ognuno prova a chiederti:
– qual è l’obiettivo di questo canale? (Intrattenere conversazioni con il mio pubblico? Portare visite al sito? Creare empatia, informare, suscitare curiosità?)
– sto raggiungendo questo obiettivo?
– a chi parlo qui? Sono le persone a cui mi proponevo di parlare o il mio pubblico reale non assomiglia a quello che vorrei?
– quanta energia (e quanti dollari) mi sono serviti per gestirlo? È uno sforzo ripagato dai risultati (ovvero: dagli obiettivi raggiunti)?
Prova a riflettere su queste cose e poi decidi se vale la pena tenerli aperti tutti, i tuoi canali, o se qualcuno lo puoi tranquillamente salutare.
Al contrario: ci sono “posti” dove hai capito che dovresti essere e ancora non sei? Il prossimo anno potrebbe essere il momento giusto per iniziare a lavorarci.
E tutto il resto come sta andando?
Con “tutto il resto” intendo quello che circonda la tua comunicazione, le scelte che l’hanno preceduta e che le danno un significato:
– la tua offerta, per esempio: riguardala a distanza di un anno, come ti sembra? Ti assomiglia, è adatta al tuo pubblico, è sostenibile per te e per le persone a cui si rivolge?
– a proposito di persone: che feedback hai dal tuo pubblico? Da chi è composto?
– le scelte che hai fatto nel tuo lavoro (e nel modo di raccontarlo) come ti fanno sentire? Ti soddisfano? Potresti migliorare?
Ecco, questo è un punto da cui partire, una traccia che puoi seguire per fare un bilancio della tua attività e di come la stai raccontando e promuovendo.
Ogni percorso è fatto di passi e soste, giusto? Fermiamoci, ogni tanto: facciamo il punto e prendiamo consapevolezza di dove siamo arrivate, di come stanno andando e cose e di come vorremmo che andassero. Poi ripartiamo, più cariche di prima.
Se vorrai fare questo bilancio con me, scrivimi: ti aspetto. E se invece vorrai iniziare in autonomia a valutare cosa sta funzionando e cosa no nella tua comunicazione, iscriviti a Occhialetti: ti accompagnerò ad analizzare il tuo racconto, passo dopo passo.
(foto The Creative Exchange on Unsplash)