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Cosa vuol dire far crescere la propria comunicazione

far crescere la propria comunicazione

Cosa vuol dire far crescere la propria comunicazione

Una delle cose più importanti quando ci raccontiamo online, quella cosa che proprio dobbiamo sempre tenere ben presente (e che anche a me, mannaggia, a volte scappa) è il significato che ha per noi “crescere”.

Ci ripetiamo che dobbiamo far crescere la nostra comunicazione. Migliorare. Ok, ma cosa vuol dire? Quali sono i criteri con cui valutiamo la crescita?

Te ne voglio parlare perché spesso si danno per scontate cose che invece dovremmo mettere in dubbio, se non altro per rifletterci su.

 

Quanto vale un numero

Ecco, la prima cosa su cui riflettere è la questione dei numeri perché, se ci fai caso, sui numeri sentiamo veramente tutto e il contrario di tutto: si va dal “non hai abbastanza numeri” a “i numeri non contano niente”.

Come per molte altre cose, credo che la verità stia nel mezzo. Nel senso. Non è vero che l’unica cosa che conta sono i numeri – ma poi, quali numeri? Il numero dei fan di un account? Il numero dei commenti a un post? Il numero di iscritti a una newsletter? E non è neanche vero che i numeri non contano niente: i numeri sono un elemento importante, sono lo strumento che ci permette di monitorare in modo più immediato quello che stiamo facendo, che ci dà la possibilità di capire se la direzione che stiamo seguendo è giusta o se invece dobbiamo aggiustare un po’ il tiro.

Ma allora, in fin dei conti, quanto vale un numero?

Per me, per il tipo di comunicazione che faccio io e in cui credo – una comunicazione che non vuole solo vendere ma anche raccontare, diffondere bellezza e valorizzare chi lavora con un’etica – i numeri che valgono sono quelli di qualità.

Ti spiego: non mi interessa avere centomila fan su Instagram se di questi solo una piccola percentuale è interessata ai miei contenuti. Non mi interessano infiniti like a un post se nessuno l’ha letto davvero. Mi interessano i numeri quando rappresentano una volontà, un’azione, una presenza reale. Quando sono vuoti, invece, ne faccio volentieri a meno.

 

C’è un mondo oltre i numeri

Questa è l’altra cosa che, quando monitoriamo e valutiamo la nostra comunicazione, ci dovremmo sempre ricordare: i numeri non sono l’unica cosa che conta per capire se stiamo facendo bene.

Io racconto il mio lavoro – e, in parte, me stessa – per creare relazioni: i numeri sono solo uno degli strumenti che le possono rappresentare ma non sono sufficienti. Si parte da lì ma poi si va oltre e si tiene conto di tanto altro: il nascere di conversazioni, il confronto, il legame che si crea e piano piano si solidifica.

Quindi, quello che ti chiedo è proprio questo: guarda i numeri, parti da lì ma chiediti cosa rappresentano. Ricordati che non sono l’unica cosa importante, che non tutti hanno lo stesso valore e che comunque, al centro di ogni percorso, ci sono le persone. I nodi, gli intrecci, le relazioni.

Comunica – racconta – pensando ai tuoi interlocutori, non alla cifra che rappresentano. Parla per le persone, con le persone, fa’ che siano la tua priorità.

 

La tua comunicazione riesce a incontrare le persone a cui si rivolge, a raggiungere i suoi obiettivi? Se vorrai lo scopriremo insieme, oppure puoi iniziare a lavorarci in autonomia, iscrivendoti a Occhialetti: riceverai un workbook che ti insegnerà a osservare il tuo racconto con attenzione per capire cosa sta funzionando e cosa no.

 

(foto Sharon Mccutcheon on Unsplash)