Nutri la tua immaginazione
Costruire una comunicazione che funzioni non è facile, lo so.
Intanto bisogna avere chiaro il punto di partenza – qual è il suo obiettivo, l’identità della tua attività, i suoi valori e a chi vorrai parlare; poi si mettono le basi, si pianifica per bene e finalmente si parte.
A quel punto, c’è un’altra cosa da fare – una cosa che, ti dirò, dovresti fare sempre: nutrire la tua immaginazione.
Sperimenta altri punti di vista
Una comunicazione per essere efficace non deve essere un monologo: quando raccontiamo il nostro lavoro lo facciamo sempre rivolgendoci a qualcuno e questa è una prospettiva che non dobbiamo mai dimenticare.
Certo, il nostro storytelling parla di noi, ma solo in parte: affinché sia coinvolgente e crei partecipazione deve parlare anche di chi lo leggerà, deve prevedere nella narrazione il punto di vista di queste persone, che poi sono i nostri clienti attuali e potenziali.
Ecco, nutrire la nostra immaginazione con letture, esercizi creativi e nuove esperienze (anche piccole) ci aiuta a fare nostri altri punti di vista, a sviluppare la capacità di comprendere nel nostro sguardo quello degli altri. E quindi a raccontarci meglio.
Fai crescere il tuo archivio di storie
Per non ritrovarci con una comunicazione noiosa e ripetitiva, dobbiamo imparare a variare i nostri contenuti: per riuscirci però servono tante idee diverse, e come si fa a trovarle?
Ora, il discorso sarebbe un po’ lungo ma intanto ti posso dire una cosa: più saprai arricchire il tuo personale archivio di storie, più spunti avrai a disposizione per creare contenuti originali e interessanti.
Sì perché il nostro cervello funziona così: più cose sa, più cose può creare. Immaginalo come un bellissimo laboratorio: riempi i suoi scaffali, spalanca le finestre e invita un sacco di gente. In un laboratorio così non potrai che lavorare a uno storytelling bellissimo.
L’immaginazione rende unici
Ultimamente ne abbiamo parlato anche sul gruppo Facebook: ispirarsi non vuol dire copiare gli altri. Solo che, diciamoci la verità: quando trovare nuove idee diventa stressante, la tentazione di guardarsi intorno “un po’ troppo attentamente” è forte.
Insomma, copiare è facile. E si fa poca fatica. Solo che alla lunga non paga, perché avremo solo contenuti pensati su obiettivi non nostri, per un target non nostro, adatti a una strategia non nostra. In sintesi: contenuti quasi casuali e zero risultati.
Perché il nostro racconto sia efficace – cioè ci porti a raggiungere degli obiettivi – deve essere creato su di noi. Quindi servono idee ad hoc, non rubacchiate qua e là.
E qui torniamo alla tua immaginazione: se l’avrai nutrita a sufficienza e allenata con costanza, creare uno storytelling originale e cucito sui tuoi obiettivi non sarà così difficile.
Se a questo punto stai pensando che la tua immaginazione inizia a fare le ragnatele, non ti preoccupare, ho tre proposte per te:
– se vuoi confrontarti con altre professioniste e scoprire punti di vista diversi dal tuo, per allenare idee e creratività, ti aspetto sul Gruppo Facebook Lampadine;
– se cerchi qualcosa che ti faccia scoprire nuovi sguardi, ti inviti a uscire dalla tua bolla e a metterti in gioco, allora ti consiglio di partire con il Quaderno delle ispirazioni: scommettiamo che ti diverti?
– E infine, se desideri un allenamento personalizzato, scrivimi: lavoreremo insieme e ridaremo nuova luce al tuo pensiero creativo.
E per salutarti, ti lascio con una domanda: quando è stata l’ultima volta che hai arricchito il tuo personale archivio di storie e immaginazione?
(foto Mr TT on Unsplash)