Non essere abbastanza: l’insicurezza è una bolla
Lavorare come freelance mi piace tantissimo, mi regala una libertà che nessun lavoro mi ha mai dato prima.
Certo, poi ci sono anche i lati negativi di una scelta di questo tipo, come il rischio economico, la difficoltà di trovare un’organizzazione che funzioni per me (perché non ci sono regole che valgono per tutti quindi tocca un po’ andare a tentativi) e le insicurezze che ogni tanto arrivano a farsi sentire.
Ecco, è proprio di queste ultime che vorrei parlarti oggi – raccontarti quali sono e come faccio a gestirle.
Cosa mi fa tentennare
Beh, intanto partiamo da una premessa: le paure cambiano nel tempo. Almeno, per me è così: le insicurezze che ho adesso non sono le stesse di quando ho iniziato – che poi sono passati due anni, mica secoli. E però.
Se all’inizio avevo paura di non essere capace, di non riuscire a mantenermi senza uno stipendio fisso e uguale mese dopo mese, di non saper gestire i clienti e insomma di veder sprofondare in un baratro melodrammatico il mio tentativo da libera professionista, adesso le insicurezze sono meno drastiche ma forse più infide.
Adesso mi capita di aver paura di non essere abbastanza.
Abbastanza cosa, penserai tu.
Abbastanza e basta.
Il fatto è proprio questo: non so bene neanche come definirla questa cosa qui. So solo che ci sono giorni che mi sembra di essere molto mediocre (si può essere “molto mediocri”?), giorni in cui penso che dovrei fare di più, riuscire di più, in meno tempo, con meno fatica e risultati più scintillanti.
Ci sono giorni in cui non riesco a concentrarmi su quello che ho fatto, su quello che so fare o su quello che voglio e resto impigliata nella ragnatela appiccicosa del “potrei essere più brava”.
E poi ci sono giorni – e faccio outing, e sticazzi – in cui mi guardo intorno e sono un po’ invidiosa del successo degli altri. E quando succede mi divento antipaticissima.
Di solito queste fasi durano poco, tipo qualche giorno, a volte però si trascinano per settimane e allora servono rimedi strong, tipo terapie d’urto. Per fortuna ne ho individuato uno che per me funziona sempre e adesso te lo scrivo qui, che magari ti può servire nei giorni no.
Prendi uno spillo e fai scoppiare la bolla
Tutti i rimedi che ho provato e che funzionano c’entrano con l’uscire dalla mia bolla. Che a volte è proprio una bolla piccola, in cui ci sono solo io che mi avvolgo nelle insicurezze e allora basta davvero uno spillo, un pizzicotto, per farla esplodere.
E una volta che la bolla è scoppiata? Lì di solito mi basta confrontarmi con qualcuno e la cosa funziona soprattutto se è una persona che fa un lavoro simile al mio, che conosce la dinamica di queste crisi piccole ma fastidiose.
Confrontarsi fa bene, aiuta a rimettere le cose nel giusto ordine, ridimensionando quello che fino a un’ora prima ci sembrava enorme e spaventoso e invece adesso diventa un sassolino che si può prendere e lanciare. O tenere in tasca per la prossima volta che avremo paura, per ricordarci le dimensioni reali di quell’ombra.
Fuori dalla bolla poi c’è anche il “fare le cose”. Sì perché spesso queste fasi di insicurezza sono anche fasi di rallentamento, in cui passo il tempo soprattutto a rimuginare. Cosa che fa MALISSIMO. Quindi: spillo, esplosione, concretezza.
Riprendere in mano un articolo lasciato a metà, finire di strutturare le fasi di un nuovo progetto, rispondere alle mail arretrate. Sembra stupido ma concludere delle cose mi fa sentire più brava – so che è una parola un po’ sciocca, ingenua, ma è quella che sa raccontare meglio lo stato d’animo di quei momenti lì.
Fuori dalla bolla c’è tutto un mondo che sa ridarmi sicurezza, che fa sparire quel non essere abbastanza.
Se anche tu stai cercando un posto in cui imparare a fare concretamente le cose, in cui puoi confrontarti e crescere come freelance, ti aspetto nel gruppo Lampadine: sarà bello migliorare tenendosi per mano, te lo prometto.
(foto Kazuend on Unsplash)
Silvia
19 Settembre 2018 at 11:52Uh, come ti capisco!
Vale anche un abbraccio prima di far scoppiare la bolla e lanciarsi in qualcosa di pratico? Perché se vale te lo mando!
Valeria Zangrandi
19 Settembre 2018 at 13:02Vale tantissimo, prima, dopo e durante lo scoppio!!
: )
Quindi grazie, apprezzo e ricambio!