Come scrivere bene i testi per Instagram
Lo so, quando si pensa a Instagram la prima cosa che viene in mente sono le foto e i video, ed è normale così, però non vorrei che questo ti portasse a sottovalutare l’importanza delle parole. Sì, anche lì, anche in un mondo in cui la componente visual è la prima che ci casca sotto gli occhi.
Perché, bella mia, dei testi fatti bene possono fare la differenza anche su Instagram. Anzi, la fanno, ma affinché ci riescano dobbiamo dedicare loro cura e attenzioni.
Dai, vai avanti a leggere che ti spiego come fare.
Il (falso) mito della brevità
Non è detto che dobbiamo per forza scrivere poco.
Questa leggenda che sui social non possiamo permetterci di usare tutte le parole che ci servono sta facendo più danni che altro.
La lunghezza non è un problema, in sé. È un problema se, come vedremo, non aiuti chi legge a seguire il testo senza affaticarsi gli occhi. Se il contenuto è noioso – lì la lunghezza dà il colpo di grazia. Se quello che scrivi sembra un monologo infinito.
Però non demonizziamo la lunghezza. Anzi, ti dirò, se riesci a coinvolgere le persone e a farle restare per un po’ di tempo sul tuo post, Instagram lo percepirà come un indizio di valore e ti premierà.
Cattura l’attenzione
Certo, se scrivi testi lunghetti hai bisogno di conquistare subito l’interesse di chi è arrivato al tuo post in modo che non faccia scorrere il feed scappando lontano.
E come si fa? Scrivendo un incipit che faccia pensare “aspetta, fammi leggere di più che mi interessa”.
Quando inizi a scrivere una caption chiediti se, incontrandola, cliccheresti su “altro”. Se la risposta non è un sì convinto, cancella e riscrivi.
Non complicare la lettura
E qui arriviamo a quello che ti anticipavo poco più su: la lunghezza del testo non è un problema, ma funziona se la scrittura è buona e se la lettura non diventa un percorso a ostacoli.
Se non vuoi far scappare i tuoi lettori, comincia da qui:
– crea dei paragrafi nella caption: ricordati di andare a capo, lascia una riga vuota tra un paragrafo e l’altro, in modo che l’occhio si riposi in quello spazio bianco – lo so, a volte Instagram fa i capricci e non tiene gli a capo esattamente come li avevi decisi tu: se succede, prova a modificare il testo una volta che è online ma, se nemmeno così funziona, non impazzire in una battaglia persa in partenza;
– per tenere staccati i paragrafi che crei, puoi usare come separatori dei semplici punti o delle emoticons;
– a proposito di emoticons: sono carine, attirano lo sguardo, ma non metterne una ogni parola. I testi troppo pieni di segni colorati diventano illeggibili;
– ultima cosa, cerca di non riempire il testo di hashtag: se puoi, mettili tutti in fondo, o in un commento a parte, ma non in mezzo al tuo racconto. Finché sono pochi non affaticano, ma quando diventano tanti fanno sanguinare gli occhi.
Mettiti in ascolto
Lo so, tutti dicono di chiudere il testo con una domanda ma pochi ti dicono perché dovresti farlo “davvero”: non è solo una questione di engagement, le domande funzionano se sei davvero interessata a leggere le risposte. Altrimenti, secondo me, si sente che non sono “vere”, che sono buttate lì per fare l’occhiolino all’algoritmo.
Chiedi, quando non risulta forzato.
Chiedi, se hai davvero voglia di ascoltare cos’hanno da dirti i tuoi lettori.
Le domande in un testo sono importanti, il tuo atteggiamento nello scriverle lo è ancora di più.
Ecco, spero di esserti stata utile.
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(foto Mae Mu on Unsplash)