5 Luglio 2022
In
comunicazione
Quanti canali ti servono per una comunicazione efficace?
Immagino che questa sia una domanda che ti sei fatta diverse volte. Perché magari non sai bene quali aprire, perché vedi che le tue competitor sono tutte su determinati canali, perché dai per scontato che più spazi “colonizzi” e più avrai possibilità di vendere.
Ok, vediamo di fare un passo per volta e rispondere insieme alla domanda: dove raccontarsi, come scegliere?
Le decisioni rischiose
Partiamo da quelle che sono tre scelte ad alto livello di rischio.
- Puntare tutto su un canale solo.
Una comunicazione ha molte più possibilità di funzionare quando è multi-canale. Uno strumento solo infatti potrebbe non essere quello giusto – e allora che fai, a un certo punto ricominci da zero? O potrebbe subire grandi cambiamenti sui quali tu non hai poteri decisionali – e qui andiamo al punto successivo. - Non avere canali proprietari – tradotto: stare solo sui social. E se a un certo punto quelli che hai scelto venissero chiusi? O se cambiassero talmente tanto da risultare incompatibili con i tuoi obiettivi? Meglio affiancare canali che siano davvero tuoi, come un sito o una newsletter.
- Stare ovunque, aprire un profilo per ogni nuovo strumento che arriva: come ti dicevo anche qui, l’ubiquità in comunicazione è molto pericolosa.
Come scegliere i tuoi canali di comunicazione
Abbiamo visto quali errori non fare, vediamo adesso con quali criteri puoi decidere quanti – ma soprattutto quali – canali attivare per il tuo racconto.
- Parti da chi sei, dalla tua identità e dai tuoi obiettivi.
Quali strumenti si potrebbero rivelare coerenti con la tua brand identity, con la voce e con lo stile con i quali vuoi raccontarti e con la direzione che vuoi dare al tuo racconto? - Considera il target a cui vuoi rivolgerti.
Ricorda: la comunicazione che strutturiamo e portiamo avanti nel tempo non è mai – non dovrebbe mai essere – un monologo: tutto va immaginato pensando alle persone a cui vogliamo parlare, quelle a cui vogliamo far arrivare i nostri prodotti e servizi. Quindi, chiediti: chi sono queste persone? Ma soprattutto: su quali canali le posso trovare, come le intercetto quando navigano online? - Quante energie puoi dedicare alla comunicazione? Quanta disponibilità hai per la comunicazione (per investire, delegare, eccetera)?
Considera che la gestione di ogni strumento comporterà un certo dispendio di tempo, energia, lavoro e soldi (anche il tempo che non passi lavorando è una spesa, eh). Quindi deve valerne la pena.
Come criterio terrei questo: parti con l’indispensabile e poi al massimo amplia il tuo raggio d’azione. Ma piano piano. In questo modo riuscirai anche a ottimizzare il lavoro di gestione delle attività e dei contenuti. - Occhio all’entusiasmo per i nuovi canali.
Considerali, studiali, ma attenzione a non lanciarti alla cieca.
Per dire: ti ricordi Club House? Appunto.
Per concludere ti lascio due risorse:
- un workbook per rivedere la tua comunicazione con uno sguardo attento e valutare cosa funziona e cosa no: si chiama Occhialetti e puoi riceverlo iscrivendoti qui;
- un corso online per imparare a gestire meglio le attività di comunicazione, togliendo stress e risparmiando tempo. Si chiama Respiro ed è pronto per te.
(foto Lacie Slezak on Unsplash)