Portfolio | Maria Pia Carro, psicologa
Maria Pia è una psicologa e si occupa di infanzia e adolescenza, età adulta, famiglie e vita di coppia. Dopo qualche anno di lavoro in cui per promuoversi ha usato strumenti più tradizionali, quest’anno ha deciso di mettere online il suo sito e mi ha chiamata per due servizi: scrivere i testi delle sezioni principali e lavorare con lei al calendario editoriale del blog.
Qui ti racconto i passi che sono stati necessari per questo lavoro, che è stato proprio un percorso fatto insieme, un confronto continuo, complesso e bello.
Ok, ci sarà un sito: e dentro cosa ci mettiamo?
Nel senso: quali sezioni ci saranno, come verranno organizzate e collegate? Ma anche: quale sarà il mood, che messaggio generale dovrà trasmettere?
Perché è vero che non mi sono occupata di creare la struttura, ma è anche vero che per decidere quali e quanti testi (e di che tipo) sarebbero serviti, avevo bisogno di farmi un’idea precisa del contenitore nel quale sarebbero finiti. Non solo delle sue parti (quali pagine) ma anche delle sue atmosfere.
E allora io e Maria Pia ci siamo sedute alla scrivania del suo studio e abbiamo guardato lo scheletro del sito, immaginato come sarebbe stato una volta finito, partendo dal contorno per arrivare a capire quali testi sarebbero serviti.
Questa prima fase è una specie di immersione, che un po’ stordisce come tutte le volte che devi trattenere tanto il respiro, ma quando riemergi è tutto limpido e si può davvero cominciare.
Che voce avrai
Non ci sono due siti con la stessa voce. I testi che avrei dovuto scrivere per Maria Pia dovevano parlare di lei ma anche del suo modo di lavorare.
E come si fa a trovare la voce giusta? Per riuscirci abbiamo avuto bisogno di due passaggi. Prima ci siamo confrontate, di nuovo, e ho capito questo: l’approccio di Maria Pia voleva essere diretto, morbido. Parlare con le persone senza tecnicismi, senza farle sentire sbagliate, puntando l’attenzione sulle opportunità piuttosto che sui problemi. Il suo modo di lavorare, insomma, doveva tracciare il filo rosso delle sue parole.
Il secondo passaggio è stato invece, dopo una prima stesura a distanza, rileggere tutto insieme. Ascoltare le parole che avevo scelto, provare a immaginare il loro effetto sulle persone che le avrebbero lette. E poi, lentamente, cambiare quello che non la rappresentava, perché anche solo una parola può trasformare tutto il discorso.
“Il mio non è un “lavoro” sui pazienti ma un “percorso insieme alle persone”. […] Nel percorso che faremo insieme, ognuno resterà protagonista della propria storia e della propria vita: non ci saranno direzioni sicure o indicazioni su come agire “pronte all’uso”, perché la strada dipende sempre dai piedi che la percorrono e da dove questi vogliono andare.”
Il cuore dei testi che ho scritto per Maria Pia sta racchiuso lì dentro, in uno sguardo che diventa il punto di partenza di ogni sua relazione con i pazienti.
E via, parole e pianificazione
Poi mi sono messa a scrivere. Prima da sola, a distanza, e in un secondo momento insieme, quando ci trovavamo per rileggere i testi e capire come suonavano. Non sempre c’è bisogno di essere fisicamente vicine per un lavoro di questo tipo, ma ogni cliente è un mondo e ogni mondo ha le sue esigenze.
Di una cosa però c’è sempre bisogno ed è trovare le parole giuste. Su quelle abbiamo lavorato tantissimo, cambiando e aggiustando fino a quando non riuscivamo a trovare quelle che lasciavano risuonare emozioni e significati. “Le parole sono importanti”: ce lo siamo ripetute per tutto il tempo, scavando e limando.
L’ultimo passaggio che abbiamo fatto è stato pianificare i post del blog, programmandoli in un bel piano editoriale. ANNUALE (scusa, ma qui ci voleva proprio un tutto maiuscolo).
Due articoli al mese, organizzati in diverse categorie tematiche, che sarebbero stati il suo piano B per tutto l’anno – dico piano B perché un calendario editoriale può cambiare, possono nascere nuove esigenze e allora tutto si trasforma, gli argomenti si modificano e capita di prendere una nuova strada, ma intanto quello che hai pianificato è lì e non rischi di restare senza niente da raccontare.
Adesso il sito è online e lo puoi vedere qui (e da poco c’è anche una nuovissima pagina Facebook).
Per me questo lavoro è stato un viaggio alla ricerca della voce giusta. Un viaggio in tandem, in un certo senso.
Se anche tu hai bisogno di testi per il tuo sito, vai a sbirciare il mio servizio Parole. Ti aspetto per questa nuova avventura insieme.
(foto Emma Matthews on Unsplash)