Portfolio | Aglaya, bioprofumeria
Aglaya è una bioprofumeria di Parma. È un negozio piccolo e bellissimo, curato anche nei dettagli più minuscoli e per arrivarci si attraversano le stradine del centro, fino proprio al cuore della città.
Aglaya però è anche il sogno realizzato di due ragazze, Angela e Giulia, che due anni fa hanno deciso di lanciarsi in questa avventura e che oggi si dedicano alla vendita di prodotti di profumeria biologici, green ma anche belli, eleganti.
Quando mi hanno scritto stavano cercando la strada giusta per promuovere al meglio Aglaya e i suoi prodotti e il lavoro fatto insieme è stato un intreccio di strategie online e offline, perché a volte c’è bisogno di far succedere cose reali, guardarsi negli occhi, incontrarsi davvero.
Fase uno | Cosa c’è, cosa funziona, cosa no
Come sempre, quando c’è da lavorare a una strategia di marketing e comunicazione, il primo passo da fare è stare un attimo fermi e studiare per bene quello che c’è adesso: gli strumenti usati per raccontare, i canali, le modalità per entrare (e restare) in contatto con le clienti, attuali e potenziali. Di tutte queste cose, bisogna capire cosa sta funzionando e cosa invece va cambiato o migliorato.
Quando abbiamo iniziato l’analisi, Aglaya si raccontava con questi canali: pagina Facebook, profilo Instagram e newsletter. Poi aveva una tessera fedeltà che premiava le migliori clienti e aveva provato a instaurare qualche collaborazione con altre attività che avessero sguardo e filosofia compatibili, che però non aveva dato i risultati sperati.
E così mi sono messa ad analizzare il racconto online che Aglaya faceva di sé e ho organizzato le mie osservazioni nella prima parte del documento che poi ho consegnato alle ragazze, aggiungendo una parte di analisi su tre componenti importanti di ogni piano di comunicazione: i competitor del negozio, il suo target e gli obiettivi (l’obiettivo di marketing, l’obiettivo di comunicazione e i risultati intermedi da raggiungere).
A questo punto la parte strategica del piano era pronta. In certo senso, avevamo gettato le basi per lavorare sulla parte operativa, che è quella che risponde alla domanda: ok, ma adesso cosa facciamo?
Fase due | Cosa si può fare di più
Nella seconda fase, quella operativa, ci siamo concentrate invece su quello che, partendo dallo studio e dai risultati della fase strategica, si poteva iniziare a fare per far funzionare meglio le cose, in termini di comunicazione e di ampliamento del target.
Le azioni immaginate, da sperimentare nei mesi successivi, sono state suddivise in queste categorie:
- Strategie di comunicazione e attività online e offline (per esempio: come coccolare di più le clienti? Quali nuove collaborazioni potrebbero far bene ad Aglaya?)
- Definizione della linea editoriale | Tono di voce e stile
- Come potenziare i canali di comunicazione attivi
- Idee per nuovi contenuti
- Strategie e tecniche per ottimizzare le sponsorizzazioni
I lavori come questo sono tra i miei preferiti. Perché è un percorso di trasformazione che parte da quello che c’è e lo rende più funzionale, che intreccia analisi e immaginazione, presente e futuro.
Se anche tu stai cercando il modo giusto per strutturare il tuo storytelling, scrivimi: costruiremo per te un racconto dalle radici solide, capace di arrivare lontano.
(foto Estee Janssenson Unslpash)