Perché il pensiero creativo ha bisogno di scomodità
Hai mai pensato che per far crescere le proprie capacità creative c’è bisogno di una buona dose di scomodità?
Yes baby, scomodità.
Il fatto è questo: la creatività si definisce come l’abilità a trovare idee, soluzioni e alternative. Il pensiero creativo è quella risorsa che ci permette di immaginare cose che ancora non ci sono e di risolvere situazioni che non stanno funzionando. Questo presuppone che la condizione di partenza non sia perfetta, che manchi qualcosa, che insomma ci spinga a cercare una risoluzione o almeno un miglioramento.
Questa premessa ci insegna tre cose:
- la pratica creativa si basa su un cambiamento rispetto alla situazione attuale, quindi è importante allenarsi a rompere gli schemi;
- riusciamo meglio a sviluppare la creatività quando abbiamo un problema da risolvere (o una situazione da trasformare): si tratta di vincoli, fondamentali per il processo creativo;
- la creatività presuppone una certa scomodità di partenza: se non abbiamo nulla da migliorare, risolvere o modificare difficilmente inventeremo qualcosa.
Ecco, a proposito del terzo punto oggi ti voglio lasciare qualche suggerimento per “metterti scomoda” e, di conseguenza, andare a punzecchiare il tuo lato creativo.
Non essere produttiva
Non intendo sempre, lo so quanto è importante portare a casa dei risultati. Però ogni tanto è fondamentale anche fare qualcosa che non abbia minimamente un obiettivo produttivo.
Non so, disegnare per disegnare – non per aprire un nuovo profilo Instagram e poi vendere le tue illustrazioni. Imparare a cucire senza immaginarti sarta tra sei mesi. Insomma, dedicarti a un’attività che non abbia un secondo fine se non metterti alla prova.
Se ti stai chiedendo perché questo dovrebbe essere scomodo, prova a pensare: quanto siamo disabituate a fare qualsiasi cosa senza un obiettivo che non sia l’attività in sé? Ci sembra di perdere tempo. Di sprecare un’opportunità.
E invece no. Invece ci alleniamo alla sperimentazione pura, che per il pensiero creativo è nutrimento.
Accogli l’ignoto
C’è una frase bellissima che Wisława Szymborska scrive nel libro “La prima frase è sempre la più difficile” (che poi è la trascrizione del discorso tenuto in occasione del premio Nobel per la Letteratura, nel 1996). Dice così:
“Ecco perché do tanto valore a questa breve frase: “Non lo so”. È solo una frasetta, ma vola su ali possenti. Espande le nostre vite, abbracciando gli spazi dentro di noi e le distese esteriori in cui il nostro piccolo pianeta fluttua sospeso.”
Quante cose non so? Quante cose non sai?
Tantissime.
Non scappare da queste cose. Accoglile, esplorale, lasciati condurre.
Non sapere fa paura. È scomodo. Ma è una porta verso l’ispirazione.
Prova cose in cui non sei brava
Questa è difficilissima. Almeno, per me lo è tantissimo. Se so che non sono portata per qualcosa tendo a evitarla – insomma, è molto più rassicurante stare in situazioni in cui so che riuscirò (probabilmente) bene.
Eppure.
Eppure ogni tanto fare un tentativo e giocare a un gioco in cui non ci sentiamo brave fa bene. Ci permette di provare cose che altrimenti non proveremmo, a volte anche di scoprire capacità e risorse che non pensavamo di avere.
Mica tutti i giorni, eh. Ma una volta ogni tanto proviamo a metterci in difficoltà. A sudare un po’. Ti assicuro che sarà una potentissima pratica creativa.
E se la creatività si blocca?
Se, nonostante tutto, ti trovi in una situazione di blocco creativo, ho una soluzione per te. Si chiama Scintilla ed è un video corso pieno di strategie e consigli pratici per affrontare i blocchi creativi. Oltre alle 6 video lezioni troverai anche un workbook con 60 esercizi per riattivare la fantasia.
Pronta per sbloccare la tua immaginazione – e raccontarti meglio?
(foto Jude Beck on Unsplash)