I piccoli errori da evitare quando scrivi
I testi da scrivere in una comunicazione professionale sono sempre tanti: dalle pagine del sito agli articoli del blog, dalle newsletter alle didascalie dei social, insomma il lavoro sulle parole richiede energie e attenzioni.
Ma come si fa a scrivere bene online?
Intanto, il punto da cui partire è la qualità di ciò che scrivi: prima di concentrarti sulla forma, assicurati che i tuoi testi siano utili e interessanti per il tuo pubblico ideale.
Poi, cerca di strutturare un contenuto che sia chiaro, semplice da fruire e piacevole da attraversare.
Se vuoi delle indicazioni al contrario, leggi qui: Come scrivere malissimo un articolo per il tuo blog.
E arriviamo alla forma.
Ora, le attenzioni da porre a questo aspetto del testo sono tante ma qui vorrei lasciarti una mini guida che ti aiuti a evitare alcune piccole imperfezioni. Non sono errori giganti, eh, ma se un testo funziona si vede anche dalla gestione dei dettagli, come le virgole e gli spazi tra le parole.
1. La “d” eufonica anche quando non ci vorrebbe
La “d” eufonica si dovrebbe usare solo quando vogliamo staccare due vocali uguali.
Per esempio, va benissimo scrivere “ad agosto”, mentre non è corretto scrivere “ad imparare”. E ancora, “ed ecco” vuole la “d” eufonica mentre se scrivo “ed invece” sto commettendo un errore perché dovrei scrivere “e invece”.
Questa regola però ha un’eccezione: “ad esempio”. Lì la “d” ci vuole – a me però non fa impazzire quindi a volte risolvo scrivendo la variante “per esempio”.
2. Gli spazi prima della punteggiatura e non dopo
Questa è una questione a prima vista di poco conto ma che nell’impatto generale del testo fa la differenza.
I segni di interpunzione hanno un posto ben definito: attaccati alle parole che li precedono e con uno spazio che li segue.
Concretamente: è giusto scrivere “ciao, sono io”, mentre non sono corrette le versioni “ciao , sono io” e “ciao ,sono io”.
Lo so, non sembra una cosa importante ma ha un grande impatto sulla leggibilità e noi dovremmo sempre fare in modo che i nostri testi siano semplici da fruire.
3. Gli apostrofi al posto degli accenti
Un’altra imprecisione che vedo spessissimo è l’uso degli apostrofi al posto degli accenti, soprattutto per le lettere maiuscole: ASPETTERO’, COSI’, PERCHE’, LI’.
So che da tastiera spesso non è semplice capire come inserire una lettera accentata, in particolar modo quando si tratta di maiuscole, ma cerchiamo di non essere pigre e di scriverle correttamente.
Per facilitarti il lavoro, ti lascio un link in cui trovi le combinazioni di tasti (per Pc e Mac) che ti permettono di scrivere le lettere maiuscole accentate.
4. Troppi puntini di sospensione
I puntini di sospensione sono un segno di interpunzione che andrebbe dosato con attenzione.
Ci sono alcune situazioni in cui vanno bene: per esprimere un’esitazione, per preparare a una battuta (o a un colpo di scena), per indicare che il discorso (o l’elenco) potrebbe continuare all’infinito, per far intendere che abbiamo omesso delle parole.
Occhio però a non abusarne: quando compaiono troppo spesso appesantiscono la lettura.
5. Maiuscole per i nomi comuni
I nomi comuni andrebbero scritti con la lettera minuscola. Poi ovviamente possiamo prenderci delle libertà, per esempio se vogliamo dare particolare importanza a una parola (“sei mia Amica”) o come licenza narrativa (“ha chiamato il Signor Cliente”).
Però non esageriamo. In particolare, spessissimo vedo scrivere con la maiuscola le parole legate allo scorrere del tempo: stagioni, mesi, giorni della settimana. Lasciamole pure minuscole: il tempo scorre senza aver bisogno della “lettera grande”.
Spero che questa micro guida ti possa essere utile quando scrivi. Oppure puoi usarla in fase di rilettura, per individuare le piccole cose da correggere prima di mandare online i tuoi articoli o i tuoi post.
Se poi vorrai fare un passo in più e dare nuovo splendore ai tuoi testi, ti aspetto qui: tra le risorse in regalo troverai un percorso gratuito dedicato proprio alla scrittura.
(foto Mel Poole on Unsplash)