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Consapevolezza: a che punto sei della tua comunicazione?

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Consapevolezza: a che punto sei della tua comunicazione?

Ancora troppo spesso la comunicazione di un’attività professionale o di un progetto è qualcosa che si porta avanti senza programmare dei momenti di osservazione che ci permettano di capire come sta andando.

Si procede – pianificazione, azioni, contenuti – senza prendersi il tempo di comprendere dove siamo con quel racconto e quindi quali passi dobbiamo fare per proseguire nella giusta direzione.

È fondamentale, invece, capire a che punto siamo del nostro percorso di comunicazione: dove siamo arrivate, cosa sta funzionando, cosa no. Solo così ci mettiamo nelle condizioni di prendere le decisioni migliori per portare avanti la narrazione e la promozione del nostro lavoro.

 

Tu sei consapevole della strada che stai facendo compiere alla tua comunicazione? Del percorso fatto, dei problemi da risolvere e degli obiettivi ancora da raggiungere?

 

Le domande da porsi

Ok, cominciamo ad andare nel concreto: come si fa a capire a che punto siamo della nostra comunicazione?

Come (quasi) sempre, quello che ti consiglio di fare è prenderti il tempo di fermarti un attimo, osservare la strada che hai percorso finora e provare a rispondere ad alcune domande.

 

Stai parlando alle persone giuste?

Tante volte per esempio mi capita di confrontarmi con freelance o artigiane che mi dicono: “inizio ad avere tante persone che mi seguono e interagiscono anche, solo che quando vado a vedere chi sono scopro che sono colleghe”.

Eh. Diciamo che se da un lato queste persone possono comunque essere parte di una buona community, supportarti e aiutarti, è molto difficile che diventeranno tue clienti.

Quindi, per prima cosa: vai a esplorare tra le fila del tuo pubblico e cerca di capire se le persone a cui stai parlando sono davvero quelle più adatte a farti raggiungere gli obiettivi che desideri.

 

Il tuo giro sta crescendo?

Lo sai, i numeri contano solo se sono di qualità, il dato assoluto ci interessa fin lì. Però è vero anche che se non arrivano persone nuove continui a chiedere – attenzione, azioni – allo stesso gruppo ristretto. E dopo un po’ la capacità di questo gruppo di soddisfare le tue richieste esaurisce.

 

Chi acquista i tuoi prodotti o servizi ritorna? Parla (bene) di te?

Anche questo è un elemento importante, dice tanto sulla qualità di ciò che offri e di come lo offri ma anche della capacità della tua comunicazione di mantenere un legame, rafforzare una relazione.

 

La tua identità narrativa è chiara, coerente nelle sue parti? Ti corrisponde?

Ciò che trasmetti con la tua comunicazione professionale dovrebbe essere quantomeno coerente con ciò che sei. Poi certo, il racconto business non è un reality, non deve per forza mettere in piazza la tua vita personale, ma dovresti almeno poter guardare ciò che comunichi e dire “sì, mi ci riconosco, la mia essenza è rispecchiata dai miei contenuti, dalle mie parole”.

 

Valuta le priorità

Dopo aver risposto a queste domande, studia ancora un po’ il tuo racconto.

Analizza i canali che usi per comunicare, i contenuti che hai condiviso, le conversazioni con chi ti segue.

Poi prova a fare una specie di mappa – o elenco – delle tue osservazioni e cerca di capire se ci sono punti che devi rivedere, aspetti che non funzionano come vorresti.

Ma soprattutto valuta le priorità: il mio consiglio è di cominciare a sistemare una cosa per volta, partendo dagli elementi che rappresentano le fondamenta del tuo racconto, per poi passare piano piano agli altri. Per esempio:

  • prima di lavorare sui contenuti cerca di capire chi sei e qual è la tua essenza;
  • prima di decidere su quali canali continuare a raccontarti ragiona sul tuo pubblico: chi è, dove puoi intercettarlo.

 

Se poi avrai dubbi specifici su questo processo di revisione e consapevolezza, sappi che posso aiutarti a orientarti: scrivimi, ci lavoreremo insieme.


(foto Dee Copper And Wild on Unsplash)